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Dalla scienza un innovativo sistema per estrarre essenza di vanillina dalla plastica

Dalla scienza un innovativo sistema per estrarre essenza di vanillina dalla plastica

Eventi e ricerche

Uno studio dell’Università di Edimburgo ha messo a punto un nuovo, innovativo, sistema che permette di riconvertire le bottiglie di plastica in vanillina. Si tratta di una scoperta che potrebbe stimolare una migliore raccolta e a un maggiore riciclaggio delle bottiglie di plastica. La vanillina o vaniglina è la molecola che impartisce alla vaniglia il suo caratteristico profumo, ma oltre che dall’industria alimentare e dei cosmetici viene utilizzata per produrre farmaci, prodotti per le pulizie ed erbicidi.

La domanda globale di vanillina è in aumento; secondo il quotidiano britannico The Guardian nel 2018 la domanda è stata di 37 mila tonnellate, superando di gran lunga l’offerta disponibile dai semi di vaniglia naturale. Per questo viene prodotta anche la vanillina sintetica attraverso agenti chimici derivati da carburanti fossili.

Al problema della scarsità di vanillina, si aggiunge quello dell’ancora basso tasso di raccolta e riciclaggio delle bottiglie in plastica: un milione di bottiglie di plastica vengono vendute ogni minuto nel mondo, ma soltanto il 14% di tutte le bottiglie di plastica vendute nel mondo vengono riciclate.

Tra le cause che frenano il riutilizzo delle bottiglie in plastica vi è senza dubbio il mercato di sbocco della plastica riciclata: finora le bottiglie riciclate possono essere convertite soltanto in fibre opache per abbigliamento o tappeti. In generale la plastica perde il 95% del proprio valore di mercato dopo un singolo uso. Secondo la ricerca dell’Università scozzese, pubblicata dalla rivista Green Chemistry e ripresa dal Guardian, la raccolta della plastica ha grande rilievo perché le bottiglie di plastica sono il secondo tipo più comune di inquinamento causato dalla plastica negli oceani, dopo i sacchetti di plastica.

La possibilità di ricavare la vanillina dal riciclo delle bottiglie di plastica rappresenterebbe perciò un doppio vantaggio, rendendo più vantaggioso il riciclo delle bottiglie di plastica e diminuendo la dipendenza da un processo di sintetizzazione che si avvale di carburanti che inquinano. Secondo la professoressa Joanna Sadler dell’università di Edimburgo, che ha condotto la ricerca, “questo è il primo caso in cui si usa un sistema biologico per riciclare rifiuti di plastica in un fattore chimico di alto valore industriale e ha perciò implicazioni molto entusiasmanti per l’economia circolare”, ha detto al Guardian. Ha proseguito il professor Stephen Wallace della stessa università, co-autore dello studio, “il nostro lavoro sfida la percezione che la plastica sia solo un problema di inquinamento e invece dimostra che può diventare una risorsa da cui ricavare prodotti di alto valore”,

Fonte: lastampa.it


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