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Grazie a “Spegni Sostenibile” 1,5 milioni  di mozziconi di sigaretta sono diventati 200 chili di plastica

Grazie a “Spegni Sostenibile” 1,5 milioni  di mozziconi di sigaretta sono diventati 200 chili di plastica

Eventi e ricerche

I mozziconi di sigaretta sono tra i rifiuti più diffusi e difficili da gestire: nel mondo si calcola che ogni anno ne vengano abbandonati 4,5 trilioni. I filtri delle sigarette si degradano in un tempo estremamente lungo (da 2 ai 5 anni), determinando problematiche per l’ambiente non solo a causa dei residui della combustione della nicotina, ma anche per l’alto contenuto di microplastiche altamente inquinanti che finiscono in gran parte nell’ecosistema marino.

E’ quanto emerso dall’indagine “Beach Litter 2021” promossa da Legambiente, su 47 spiagge monitorate in 13 regioni sono stati censiti 36.821 rifiuti: una media di 783 ogni 100 metri lineari di spiaggia. I mozziconi di sigarette sono al terzo posto per diffusione (l’8,7% dei rifiuti rinvenuti), dietro solo agli oggetti e i frammenti di plastica o di polistirolo non identificabili.

Per cercare di fronteggiare questa importante problematica ambientale Cushman&Wakefield – leader a livello globale nei servizi immobiliari – ha promosso l’iniziativa Spegni Sostenibile lanciata nell’autunno dell’anno scorso in 18 centri commerciali e retail park in tutta Italia. Dal bilancio di un anno di attività è emerso che oltre un milione di mozziconi di sigaretta raccolti sono stati trasformati in più di 200 chili di plastica riciclata; il progetto nasce in partnership con Re-Cig, azienda nata nel 2015 proprio con lo scopo di riciclare le cicche di sigaretta gettate via. Grazie a un processo brevettato i filtri di sigarette vengono trasformati in materiale plastico riutilizzabile per la realizzazione e commercializzazione di nuovi oggetti.

Recuperare i mozziconi è quindi un’attività di grande importanza per la salvaguardia dell’ambiente; secondo i promotori del progetto i mozziconi delle sigarette, che vengono gettati nei posacenere oppure per terra, sono un problema ecologico ma anche di decoro. La finalità di Spegni Sostenibile è far sì che la cultura della sostenibilità prenda sempre più piede. Il modello proposto è semplice: dopo un sopralluogo tecnico, ogni centro commerciale viene dotato di speciali porta-mozziconi (colonnine appositamente studiate per consentire la raccolta differenziata) e bidoncini di stoccaggio a chiusura ermetica. Il personale di pulizia viene poi istruito sulle modalità di raccolta e conferimento dei mozziconi nel punto di stoccaggio. Ogni due mesi personale specializzato di Re-Cig ritira i bidoncini e li trasporta all’impianto di Trento, autorizzato per effettuare le operazioni di recupero. Da ogni chilogrammo di mozziconi si ricavano circa 700 grammi  di polimeri di plastica, utilizzabili per la produzione di oggetti comuni.
Stando alla descrizione data da Marco Fimognari, fondatore e ceo di Re-Cig, l’attività di recupero può essere divisa in quatto fasi: la prima è la suddivisione delle parti che compongono il mozzicone: carta, residui di cenere e tabacco, filtro in acetato di cellulosa. Segue una fase di “lavaggio” a temperatura controllata, grazie alla quale vengono rimosse le sostanze nocive presenti nel filtro; poi c’è l’essiccatura, per eliminare l’umidità presente nel filtro, e infine la miscelazione a caldo che consente di ottenere il polimero plastico, che poi potrà essere impiegato in numerosi processi di lavorazione termoplastica.

Spegni Sostenibile’ è stato lanciato nei centri commerciali, ma si presta a qualsiasi luogo o struttura caratterizzata da alto traffico pedonale: location urbane, complessi di uffici, hotel. Questo progetto fa parte di una più ampia serie di iniziative lanciate da Cushman&Wakefield nell’ottica di un maggior rispetto dell’ambiente. Ad esempio nelle fiere organizzate dalla società di servizi immobiliari non vengono più distribuire brochure cartacee, ma i fondi vengono investiti per piantare nuovi alberi. Secondo Joachim Sandberg, head of Italy di Cushman&Wakefield “il settore immobiliare è uno dei maggiori inquinatori, e quindi dovrebbe essere primo a dare l’esempio e a cercare di adottare una mentalità innovativa: per noi è una grande sfida trasferirla ai nostri clienti. Dall’accordo di Parigi sono passati ormai sei anni e da allora si è fatto molto greenwashing: un cambio di passo significativo si è registrato solo negli ultimi sei mesi. Siamo in ritardo e bisogna accelerare, se non lo facciamo i risultati potrebbero essere disastrosi. Tra i nostri clienti, investitori istituzionali attivi a livello globale, questa consapevolezza è già presente. C’è però necessità di collaborazione e anche di investimenti da parte nostra per poter lavorare in simbiosi con loro”.

Fonte: lastampa.it


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