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Le scarpe del futuro, meglio se fatte di alghe.

Le scarpe del futuro, meglio se fatte di alghe.

Le scarpe del futuro, meglio se fatte di alghe.

Una giovane azienda britannica – la Vivobarefoot – ha da poco immesso sul mercato una innovativa sneaker “amica dell’ambiente”, realizzata con alghe provenienti da corsi d’acqua inquinati. Fondatore e a capo dell’azienda c’è Galahad Clark, settimo erede della famiglia Clarks. Al progetto ha collaborato anche la Bloom Foam, un’azienda di San Diego che si occupa dimateriali innovativi ed ecologici.

La Ultra 3 – questo il nome commerciale della scarpa – è in vendita sul sito internet dell’azienda  e racchiude in sé un alto contenuto tecnologico, ma soprattutto ambientale: «Ogni paio di scarpe aiuterà il ricircolo di 57 galloni di acqua (circa 215 litri, ndr) filtrata nuovamente in habitat naturali  e impedirà il rilascio nell’aria dell’equivalente di 40 palloni pieni di CO2», come spiegato dal comunicato ufficiale dell’azienda.

I rifiuti chimici scaricati nelle acque contengono grandi quantitativi di fosforo e nitrati (si pensi ai fertilizzanti usati in agricoltura) che favoriscono la crescita incontrollabile delle alghe, che, a loro volta, rilasciano tossine dannose per gli esseri umani e gli animali, oltre a esaurire l’ossigeno nell’acqua e bloccare il passaggio della luce solare, vitale per la sopravvivenza dell’ecosistema marino.

Altro vantaggio è l’utilizzo di un prodotto naturale rigenerabile al posto del petrolio.

Le alghe vengono trasformate in una speciale schiuma chiamata EVA, che sta per Etilene Vinil Acetato. Si tratta di una materia plastica fatta di etilene e acetato di vinile, che garantisce un elevato livello di elasticità e flessibilità. Dunque le stesse caratteristiche delle classiche sneakers ma con, in più, un’attenzione particolare alla situazione critica dei nostri mari.

Fonte:

startupitalia.eu

 


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