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Per l’Europa l’unica plastica sostenibile è quella riciclata

Per l’Europa l’unica plastica sostenibile è quella riciclata

Legislazione

I prodotti in plastica per essere definiti sostenibili devono essere “interamente prodotti dal riciclo meccanico dei rifiuti di plastica”. Secondo però l’ultima discussione in corso sul tema in Ue, la stessa classificazione vale anche nel caso di plastica riciclata proveniente “da processi di riciclo chimico, se vengono rispettati gli standard minimi di emissione”.

È quanto sembra emergere dall’ultima proposta Ue in merito alla tassonomia verde (un sistema di classificazione per le attività economiche sostenibili), come riportano dal Network Euractiv – uffici indipendenti e integrati presenti in 12 capitali dell’UE che fornisce notizie localizzate sulle politiche dell’UE – citando un documento ancora riservato.

Questo nuovo processo consiste di fatto in una modifica della struttura chimica stessa di un rifiuto in plastica, convertendola in molecole più piccole (monomeri) utilizzabili per produrre nuovi materiali vergini. Un processo complementare a quello meccanico finora diffuso, che apre possibilità inedite per frazioni ad oggi difficili da riciclare come la plastica mista o plasmix, che incide per quasi la metà della raccolta differenziata della plastica. Ma ancora tutto da esplorare. Quello che si sta valutando è che anche il riciclo chimico, al pari di quello meccanico, sia effettivamente sostenibile.

L’europarlamentare dei Verdi Jutta Paulus, è favorevole, ma sostiene che “sarebbe utile avere una differenziazione nella tassonomia, dicendo prima di ridurre, poi di riutilizzare, quindi riciclare meccanicamente e infine chimicamente la plastica”. In buona sostanza il procedimento chimico non dovrebbe interrompere la spinta verso le altre buone pratiche.

Per essere considerate ‘sostenibili’, le plastiche provenienti da riciclo chimico devono essere responsabili in tutto il loro ciclo di vita di emissioni di gas serra inferiori a quelle prodotte a partire da materie prime fossili”. Questo è ciò che riporta la bozza.

La possibilità di considerare plastica riciclata sostenibile anche quella da processo chimico faciliterebbe il raggiungimento degli obiettivi del 50% di riciclo degli imballaggi in plastica entro il 2025 e del 55% entro il 2030. Questi obiettivi sono oggi ancora più lontani a causa anche dell’emergenza Covid-19; il prezzo del petrolio è sceso a seguito della pandemia, rendono i materiali vergini a base di combustibili fossili più appetibili rispetto alle plastiche riciclate.

Per non rendere vani tutti gli sforzi compiuti in questi anni per promuovere l’utilizzo di plastica riciclata, è necessario avviare delle iniziative di sostegno; come già fatto per fonti energetiche rinnovabili, anche per i materiali riciclati è necessario adottare misure economiche ad hoc, quali ad esempio un credito di imposta per favorire dall’acquisito dei materiali riciclati, oppure abbassando l’Iva per i prodotti riciclati, o ancora riuscire ad aumentare gli acquisti verdi delle amministrazioni pubbliche come previsto dal Green Public Procurement

Fonte: Green Report


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