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Sempre più plastica negli oceani

Sempre più plastica negli oceani

Ambiente e salute

La presenza di rifiuti in plastica negli oceani cresce a ritmo vertiginoso, tanto che nel 2050 nel mare ci sarà più plastica che pesci. E’ quanto emerge da un report dal titolo “The New Plastics Economy: Rethinking the future of plastics”, realizzato dal World Economic Forum in collaborazione con la Ellen MacArthur Foundation.

Si stima che oggi l’ammontare di rifiuti in plastica presente nei mari è di circa 165 milioni di tonnellate; entro il 2025 il rapporto tra plastica e pesci sarà di 1,1 : 3, e nel 2050 la quantità di plastica sarà ben superiore a quella dei pesci. Le conseguenze di tutto ciò sono facilmente comprensibili: gli stessi animali marini si trovano ad ingerire notevoli quantità di questi rifiuti, che si trasmettono a tutta la catena alimentare, compreso l’uomo. La stessa economia delle comunità costiere basate sul turismo e sulla pesca viene ad essere direttamente colpita.

Lo studio si spinge oltre analizzando come sia ancora molto bassa la tendenza a recuperare i rifiuti in plastica che, a differenza di altri materiali quali la carta (quota di recupero del 58%) o dei principali metalli ferrosi e non (quota di recupero del 70-90%), è avviata a recupero solo per il 14%. Il mancato riciclo della plastica causa inoltre ingenti perdite economiche dirette, stimate tra gli 80 e i 120 miliardi di dollari all’anno.

Differenti sono le proposte individuate dalla studio del World Economic Forum per fronteggiare questa situazione che a breve potrebbe diventare disastrosa; in primis si propone di investire nella ricerca di materiali alternativi alla plastica a basso impatto e sviluppare nuove tecnologie sostenibili. Questa soluzione non è alternativa, anzi deve essere vista a supporto di quella di incrementare in maniera significativa il riciclo dei rifiuti in plastica, per produrre nuovi manufatti o per il recupero energetico, in sostituzione di materie prime naturali.

Fonte: www.greenstyle.it