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Una startup genovese trasforma i mozziconi di sigaretta in materie prime

Una startup genovese trasforma i mozziconi di sigaretta in materie prime

I mozziconi di sigaretta rappresentano una delle tipologie di rifiuti più diffuse, la cui pericolosità per l’ambiente viene spesso trascurata. Occorrono infatti oltre 10 anni affinchè l’acetato di cellulosa – la plastica con cui vengono prodotti i filtri – possa essere decomposto in natura. A questo si aggiunga che ogni anno sono oltre 5,5 mila miliardi le sigarette prodotte nel mondo.   

La soluzione al problema oggi esiste ed è italiana. 

Grazie ad una startup genovese, Eco2logic, quattro ragazzi under 30 hanno trovato la soluzione per trasformare questo rifiuto tanto pericoloso in una risorsa.

La soluzione di Eco2Logic si basa sull’utilizzo di una tecnica a basso impatto ambientale con la quale i rifiuti vengono mutati in un materiale carbonioso, l’idrocarbone che può essere impiegato in diversi settori quali quello della produzione di vernici o in agricoltura. Nello specifico la tecnica impiegata è quella della carbonizzazione idrotermale, ovvero la conversione termochimica dei rifiuti di origine organica o simili, con ridotti costi di trattamento e basse emissioni di CO₂ e sostanze nocive.

I mozziconi, vengono carbonizzati in presenza d’acqua all’interno di un reattore ermetico a bassa temperature. Si tratta di una soluzione a basso impatto ambientale che garantisce la trasformazione della materia organica in materiali ad alto contenuto di carbonio, con caratteristiche simili a quelle del carbone vegetale, ma con una superficie molto più idrofila.

Il problema principale rimane però quello della raccolta dei mozziconi. 

Occorrono campagne di sensibilizzazioni e attività svolte sul territorio per ridurre la dispersione del rifiuto nell’ambiente. Considerato il numero di fumatori in Italia (circa 11,5 milioni di persone), e un valore medio di 13,1 sigarette consumate al giorno, che spesso e volentieri finiscono al suolo o nelle fognature, passando dai tombini, ben si può capire il ruolo di un’adeguata informazione per il successo dell’iniziativa.

Fonte: La Stampa


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